di Paolo Della Rosa
Sin dall’antichità si sono usati contenitori in cui versare i liquidi da bere, ma le forme e i materiali di cui erano fatti sono cambiati nel tempo.
All’inizio si usavano addirittura corni vaccini o conchiglie per raccogliere e portare alla bocca le bevande.
Ma già prima dell’era volgare si poté cominciare a utilizzare il vetro quando la tecnica della soffiatura fu finalmente inventata; si trattava però di contenitori fragili e costosi, riservati alle tavole più ricche.
Nell’uso comune erano prevalenti bicchieri di metallo, di coccio o di pelle. La forma era cilindrica o a tronco di cono.
E’ soltanto a partire dal Settecento che lo sviluppo della tecnologia del vetro consentì di produrre bicchieri di vetro o cristallo meno fragili e costosi e di forme più consone all’uso.
Ai giorni nostri gli appassionati di vino richiedono bicchieri fatti per valorizzare le qualità del nettare di Bacco, e quindi perfettamente trasparenti, non colorati e di forma adatta a trasmettere senza disperdere gli aromi del vino. All’uopo l’Ente di normalizzazione francese ha studiato un bicchiere che, per ogni tipo di vino, consente all’enofilo di apprezzarne le qualità organolettiche del colore e dei profumi. Questo bicchiere (il primo a sinistra in fotografia) ha anche il pregio di costare poco (circa 1,50 euro) e di essere lavabile in lavastoviglie.
Il prosieguo della ricerca ha portato alla produzione diverse tipologie di bicchieri atti a valorizzare i diversi vini del mondo.
In fotografia troviamo, a partire da sinistra la flûte per gli spumanti, e via via i bicchieri per i grandi bianchi, per i Chianti e i Bordeaux, per i Brunello e i grandi Château bordolesi, per i grandi rossi di Langa e di Borgogna, per i vini aromatici come Moscato e Brachetto. Infine quello per l’acqua.
La forma dei bicchieri è più importante di quanto comunemente si creda: un vino di classe elevata versato in un bicchiere inadeguato non riesce a dispiegare tutte la sue qualità, al punto da sembrare un vino diverso e inferiore a quello bevuto da un bicchiere giusto. Provare per credere!