A Milano c’è un nuovo grande e importante ristorante. Si chiama Terrazza Gallia e sta, come dice il nome, all’ultimo piano dell’Albergo Gallia: vista da urlo.

Se ne parla poco. Perché deve scontare alcune colpe: fa alta cucina, sta in un 5 stelle lusso e, soprattutto, ha un grande successo, cosa che in Itaila non ti rende popolare. Per dire, l’ultima volta che ci sono stato, l’11 di agosto, non solo la sala era piena, per metà italiani e metà di stranieri, tutti “passanti” come si dice in gergo, ovvero senza ospiti dell’albergo; ma hanno anche dovuto rinunciare a chi ha cercato di prenotare all’ultimo momento, perché posto non c’era. E in Italia il successo non si perdona, si sa.

Io ve lo voglio raccontare, abbastanza per esteso e mettendo le mani davanti: mi piace moltissimo, perché è l’alta cucina coma piace a me. E quindi molto lo loderò.

Il successo del ristorante ha molti padri. La proprietà ha scelto come super consulenti i fratelli Cerea, di Da Vittorio di Bergamo, ovvero il più ristorante, per qualità e successo, che ci sia in Italia: non ditemi che esagero, ne sono convinto da anni. In semi pianta stabile sta Francesco Cerea, che supervisiona.

Loro hanno impostato un ristorante che per quanto sia figlio del loro modo di lavorare ha un’attenzione verso la cucina del sud, nella sua variante creativa, molto netta. Questo grazie a due fratelli, co chef, Antonio e Vincenzo Lebano, con Francesco Guriano come sous-chef. Bravissimi e creativi il giusto. E liberi di creare piatti, questo è importante.

Troverete proposte come spaghetti “miseria e nobiltà”; raviolo ripieno di dentice, bouillabaisse ed estratto di dragoncello; risotto “il chicco del mulino” mantecato all’indivia riccia, totani alla griglia, provola e limoni canditi; Pollo di Borgogna confit; ricciola alla brace, pomodorini del Piennolo e scarola riccia all’olio evo; ma anche una perfetta cotoletta alla milanese. Intelligentemente costruiti sul loro pubblico, come ogni ristorante deve fare.

La brigata di sala è più che mai all’altezza: da primo all’ultimo anni di esperienza in grandi locali. E’ giusto citarli: il maître è Stefano Carnelli, la sommelier Valentina Bertini. Grandi professionisti.

L’ambiente è lusso, con un quanto basta barocco moderno, di nuovo adatto al target. C’è anche accanto un bar, anche lui impostato con la stessa attenzione, lo segue Paolo Badolato.

Ho messo tanti nomi? Lo so, ma qui più che mai è la squadra che fa il successo, ed è giusto elencare chi ne fa parte.

La cosa che più mi piace e tanto è appunto il successo: non dimentico mai che un ristorante è in prima battuta un’attività economica. Si dice che i milanesi non amino i ristoranti nei piani alti e quelli d’albergo: la Terrazza Gallia è una smentita di questo luogo comune.

Insomma, una più che solida certezza nella per fortuna vasta offerta gastronomica di alto livello a Milano.

 

Terrazza Gallia, Piazza Duca d’Aosta 9, Milano, tel 02.67.85.35.14, www.terrazzagallia.com, sui 100 Euro.