Rampina

La Rampina sta lì “da sempre” (nel senso gastronomico, quindi dai primi anni ’70 del secolo scorso), in un meraviglioso casale del ‘500, con un indirizzo senza dubbio magico: via Emilia 3, più evocativo non si può (anche se mi sono sempre chiesto chi abita in via Emilia 1…). L’ambiente è da sempre di trattoria fuoriporta di tono, hanno anche un giardino estivo con 40 coperti e un grosso spazio eventi.

Quanto alla cucina è bina, nel senso che ha due anime: una classica e una moderna e creativa. A quella classica sovraintende Lino Gagliardi, il padre, che fa da sempre i suoi super classiconi da fuori porta milanese: marbrè di lepre; tajerin al sugo d’arrosto; ossobuco con risotto, da riferimento; cotoletta ca va sans dire, filetto alla Rossini; lumache alla milanese; poi una casoeula, è ovvio, di gran riferimento.

Mentre diversa è la proposta del figlio Luca, che si è fatto le ossa in top ristoranti soprattutto francesi. E che ama osare e osa. Quindi i “suoi” piatti sono tipo cuore di carciofo fresco, gamberi, burrata e crema di patate; tonno con cipolle di Tropea e wasabi; risotto ai gamberi mantecato al latte di cocco e lime e ricciola affumicata con olio allo zenzero.

C’è anche un menù vegetariano. In sintesi, libertà di scelta.

Tradizionali o innovativi che siano, le materie prime sono ottime e le esecuzioni più che corrette. Grande carta dei vini, estremamente eclettica. Gli spazi sono vecchio stile ma abbondanti: pochi tavoli, oggi è un grande lusso. Si sta bene, d’inverno e d’estate.

Osteria la Rampina, Via Emila 3 San Giuliano Milanese, Tel 02.983.32.73, www.rampina.it, sui 40-50 Euro, bere a parte