Mirta

Un altro dei (non pochi, in realtà…) miei ristoranti del cuore: Mirta. Juan Lema, uruguagio, allora agente marittimo, venne in Italia nel 1990 per i Campionati del Mondo di calcio. Si trovò bene, cercò un lavoro, lo trovò nella ristorazione e incominciò una nuova vita a Milano. Sostanzialmente ha lavorato in tre locali: La Vigne, il Pont de Ferr e i Fauni di Segrate, diventando presto chef. Nel 2007 aprì un suo locale, Mirta, insieme con la moglie, milanese, Cristina, che sta in sala. Si chiama Trattoria Mirta, ma non è una trattoria: è un solido ristorante, eclettico, che usa buone materie prime, dove grazie alle tecniche più nuove, amate e ben conosciute (e questo è IL trucco vincente…), Juan riesce a preparare un menù di tutto rispetto. I piatti sono classici, facilmente intellegibili anche se spesso arricchiti da spunti nuovi. E tutto è fatto in casa: anche pane, pasta e dolci. Vini by Scarpitti: si beve molto bene. L’ambiente è da trattoria di una volta, il servizio veloce. Sono sempre pieni, arrivare senza aver prenotato è insensato, sono così pieni che si possono permettere il lusso estremo di stare chiusi tutto sabato e domenica. Grandissimo rapporto qualità prezzo, in gran sintesi, e simpatia assoluta.

Mirta, Piazza San Materno 12, Tel 02.91.18.04.96, www.trattoriamirta.it, 35-40 Euro bere escluso