Baretto al Baglioni

Una grande città, come vuole essere, deve essere ed è Milano, deve coprire tutte le fasce di ristorazione: altissime, alte ecc fino a quelle più popolari. Fra queste fasce ci deve essere anche il grande ristorante borghese.

Che vuol dire? Vuol dire indirizzo centrale, ambiente stile di lusso vero e classe che di più non si può, spesso simil club inglese, archetipo del lusso, ricche stoviglie, servizio esemplare, clientela abituale, sempre aperto, carta vasta ed eclettica, corrette le materie prime e le esecuzioni. Poi i piatti devono essere quelli che tutti conoscono di già, comfort food per il tipo di pubblico che li frequenta: facili da pensare. Curiosa caratteristica: in genere la critica non li considera, dato che la più parte dei critici guardano o alla ricerca di nuove ricette o al costo basso, due cose assenti in questi ristoranti.

Epitome di questo format è il Baretto. Nacque negli anni ’60 a opera di due grandi professionisti, Ermanno Taschera e Vincenzo Zagaria, si è spostato alcune volte ma sempre in pieno centro, da molti anni sta all’interno dell’hotel Baglioni, ma con ingresso autonomo. L’ambiente è un grandissimo punto di forza: caldo, ricco, di gran tono, accogliente, a Milano nessuno vale di più. La cucina, lo chef è Italo Bello, è ovviamente classica ed eclettica, più che mai costruita sui loro clienti. Troverete antipasti come insalata di pollo, piovra con patate, ostriche e fegato grasso. Primi come risotto alla milanese, pasta e fagioli semifredda e linguine con astice intero. E secondi come bocconcini di pollo al curry, filetto al pepe verde, sogliole alla mugnaia e rombo alla ligure. Ottima proposta di vini. In una delle due sale si può fumare.

La professionalità di tutto lo staff è esemplare.

Baretto al Baglioni, Via Senato 7, tel 02.78.12.55, www.ilbarettoalbaglioni.it, 90 Euro bere a parte