Sono un trippofilo seriale. L’ho da sempre amata, oggi più, ahimè, avanzano gli anni più mi piace. Mi piace per la consistenza e il sapore. Unico limite, chiamiamolo così: è tanto magra, infatti per 100 g di trippa ci sono 15.8 g di proteine ma solo di 5 lipidi e 0 di colesterolo!! Ma si può? E infatti i giocatori di football americani prima della gare si fanno cofane e cofane di trippa.
Quindi nella mia vita l’ho a volte cotta da sola ma anche più spesso con grassi aggiunti. Non il burro, che rosolarla non serve. Alla fine, dopo decenni, ho capito che il partner grasso perfetto sono le puntine di maiale: in cottura il loro grasso, meraviglioso, si scioglie dando un ottimo sapore. Poi ho aggiunto altro, comunque bando alle ciance, ecco la ricetta.
Per… boh, dipende da quanto siete mangioni. Prendete 700 g di trippa mista, di tutti i tipi, di vitello e di manzo, e 300 g di lampredotto. Sciacquateli rapidamente in acqua e aceto, tagliateli a pezzoni abbastanza grossi e metteteli in una pentola. Unite nella pentola 500 g di puntine di maiale, tagliate a pezzi piccoli, con l’osso di 6 cm circa, e 200 g o più di cotenne tagliate circa cm 4 x 1. Recuperate 400 g di verdure miste (cipolle, porri, sedano, carote, zucchine e altre), tagliatele a pezzi e aggiungete, insieme a 100 g di patate a dadini. Poi 3 foglie di alloro, 1 manciata di prezzemolo tritato e 1 punta di concentrato di pomodoro stemperata in poca acqua. Coprite a filo di acqua (se avete del brodo vegetale o di vitello è un po’ meglio), mescolate, portate al bollore e fatela sobbollire al minimo per circa 4 ore, ma se sono 6 è meglio, unendo poco brodo se necessario, alla fine dovrà risultare più o meno asciutta a piacer vostro: la fine comunque è quando gli ossi delle puntine si sono del tutto separati dalla carne. Eliminate l’alloro, aggiungete se volete qualche cucchiaiata di salsa di pomodoro (nella trippa della foto c’è salsa di pomodori gialli e verdure), regolate di sale e di taaaaanto pepe e godetela.