Il molto onorevole orzo. Lo amo perché è molto duttile, può essere mantecato come un risotto oppure utilizzato come base per zuppe o per arricchire minestre. Si può consumare caldo ma anche freddo, per esempio come base di insalate estive composte.
Al palato dona una sensazione molto gradevole, vicina al cartilagineo, con consistenza diversa rispetto al riso. Che a differenza dell’orzo passa di cottura con grande facilità, mentre l’orzo “non scuoce mai”: può essere raffreddato e rigenerato a piacimento senza mai perdere le sue caratteristiche di consistenza.
L’orzo integrale (è banale dirlo: è il migliore) richiede 24 ore di ammollo e 90 minuti di cottura. L’orzo decorticato, poco raffinato, 12 ore di ammollo e 50 minuti di cottura. L’orzo perlato, raffinato e bianco, va solo sciacquato e cuoce in 40 minuti.
Minestra di orzo. Per 4. Mettete in una casseruola 250 g di verdure miste a piacere, tagliate a dadini, unite poco olio e rosolatele per 5 minuti, mescolando. Coprite a filo di brodo vegetale, portate al bollore, unite 250 g di orzo decorticato (o integrale o perlato a piacer vostro) ammollato e ben scolato e 1 patata sbucciata e tagliata a dadini e cuocete per 50 minuti, unendo poco brodo se necessario, ma alla fine dovrete avere una preparazione abbastanza asciutta. Regolate di sale e di pepe. Lasciatelo riposare 10 minuti prima di servirlo.